I Soliti Ignoti... Vent'anni Dopo
I soliti ignoti è un film del 1958 diretto da Mario Monicelli.
Universalmente noto come uno dei più famosi film appartenenti al genere caper movie[1], la pellicola ottenne una nomination ai Premi Oscar 1959 come miglior film straniero.
Trama:
Cosimo e "Capannelle" due ladruncoli romani, tentano di rubare un'auto ma, a causa dell'intervento della polizia, il primo viene incarcerato mentre il secondo riesce a darsi alla fuga; durante la detenzione Cosimo viene a sapere da un altro detenuto di passaggio nel carcere di un colpo facile da realizzare dentro il Monte di Pietà, ed allo scopo incarica Capannelle di trovare una pecora, ossia qualcuno che, in cambio di denaro, si autoaccusi del tentato furto dell'automobile e gli permetta di uscire.
Capannelle si mette alla ricerca ma gli amici Mario, Michele "Ferribotte" e Tiberio per motivi diversi rifiutano ed allora si cerca tra gli incensurati e la scelta cade su Peppe "er Pantera", un pugile che non è mai riuscito a sfondare e questi si presta ma il giudice non si lascia ingannare e lo fa trattenere, insieme a Cosimo, in carcere. Qui Peppe fa credere a Cosimo di essere stato condannato a tre anni di reclusione e si fa spiegare le modalità del colpo ed, una volta ottenuta l'informazione, svela all'amico di avere ricevuto la condizionale e che uscirà il giorno stesso.
Una volta libero Peppe viene affrontato dagli amici che reclamano la restituzione della somma ricevuta per andare in carcere al posto di Cosimo ma subito dopo egli li mette al corrente del colpo ed inizia la preparazione; il piano è semplice: introdursi, attraverso una carbonaia, nel cortile interno di uno stabile e, passando al di sopra di un lucernario, entrare in un appartamento vuoto che si trova a muro con il monte dei pegni dove, una volta sfondata la parete, si arriverà nella stanza dove si trova la cassaforte.
Allo scopo Tiberio ruba al mercato di Porta Portese una cinepresa per studiare il modello del forziere e sottoporre il filmato a Dante Cruciani, un noto ladro che, ormai invecchiato e costantemente sorvegliato dalle autorità, si guadagna da vivere insegnando il "mestiere" a giovani delinquenti; il filmato, non del tutto riuscito, rivela particolari utili al colpo quali il modello ed il tempo necessario per aprirlo; il progetto sembra prendere forma ma il piantonamento dell'immobile da parte di Tiberio e di Mario, che nel frattempo ha iniziato una tenera relazione con Carmelina, la sorella di Ferribotte già promessa ad un altro, svela la presenza di inquilini nell'appartamento: due anziane signore con a servizio Nicoletta, una graziosa ragazza veneta.
Peppe si incarica di sedurre la giovane ma nel frattempo Cosimo, grazie ad un'amnistia, esce dal carcere ed affronta l'ormai ex amico e, dopo una breve zuffa, si rifiuta di collaborare con lui e gli altri alla realizzazione del colpo ritenendoli dei traditori e va per la sua strada ma purtroppo, pochi giorni dopo, troverà la morte investito da un tram durante la fuga dopo un tentativo di scippo.
Arriva la sera del colpo e Tiberio si presenta con il braccio ingessato, fratturatogli dal venditore a cui aveva sottratto la cinepresa, mentre Mario, forse condizionato dalla morte dell'amico, rinuncia a partecipare e, dopo che Ferribotte ha scoperto la sua relazione con la sorella, viene invitato da quest'ultimo a vegliare su Carmelina in caso di suo arresto dopo avere valutato che i sentimenti dei due giovani sono sinceri e Peppe, innamoratosi di Nicoletta, all'insaputa dei compagni porta le chiavi dell'appartamento che le aveva sottratto al portiere dello stabile, costringendoli a seguire il piano originale.